rubrica di sport e salute
BOFFALORELLO inFORMA
Gioca a beach volley, ma senza infortuni
A CURA DI Drs. Federica BONIARDI, Fisioterapista
È arrivato con l’estate il momento di andare in spiaggia e in spiaggia, si sa, si gioca a beach volley!
Ma cos’è il beach volley? Cosa cambia rispetto alla pallavolo?
Le differenze sono principalmente 4:
1. Si gioca sulla SABBIA: lo sforzo fisico richiesto è quindi maggiore per una questione di assorbimento dell’energia generata dall’atleta; per fortuna le dimensioni del campo sono leggermente minori di quelle del classico campo da pallavolo indoor (8×8 invece che 9×9)
2. Si gioca in 2 vs 2 invece che il classico 6 vs 6
3. Maggior fatica a muoversi e minor numero di giocatori portano a richiedere tecnica più pulita e precisione del gesto
4. Per gli stessi motivi anche i movimenti richiesti sono diversi da quelli della pallavolo indoor: più scatti e più tuffi da cui ci si deve alzare molto velocemente
Quali sono i distretti maggiormente colpiti da infortuni nel beach volley?
SPALLA: maggiormente interessata per via del gesto atletico della schiacciata e della battuta (movimento ripetitivo overhead ad ampio raggio e molto veloce); sono comuni sovraccarichi della cuffia dei rotatori, cioè l’insieme di strutture tendinee che avvolgono e stabilizzano la spalla
COLONNA: messa a dura prova sia per l’atterraggio dai salti che per il movimento di estensione e rotazione richiesto durante la schiacciata; la porzione più colpita è quella lombo-sacrale
GINOCCHIO: gli infortuni a suo carico (lesioni meniscali in particolare) sono legati all’atterraggio dai salti, agli spostamenti rapidi da una parte all’altra del campo e ai tuffi
CAVIGLIA: soggetta a distorsioni visto l’atterraggio su terreno sconnesso dato dalla sabbia
Consigli dell’esperto per la prevenzione
Il modo principale per evitare infortuni durante le sessioni estive di beach volley è migliorare il gesto tecnico, ma una buona mobilità di spalla, il potenziamento muscolare e un giusto riscaldamento pre-partita possono sicuramente venirci incontro.
Consigliamo più precisamente di lavorare sul miglioramento di flessione e rotazioni esterna ed interna, unite a rinforzo specifico per i muscoli della cuffia dei rotatori e degli stabilizzatori scapolari (per esempio con fasce elastiche).
Lo stesso vale per ginocchio e caviglia: rinforzo muscolare specifico che dia sostegno alle articolazioni ed esercizi di propriocezione per la gestione del terreno sconnesso sono le migliori armi di prevenzione.
Poiché, come abbiamo specificato in precedenza, la schiena lavora molto in torsione ed estensione, è bene effettuare un riscaldamento che vada a lavorare sulla mobilità richiesta, sull’apporto ematico alla muscolatura lombare e sull’attivazione dei muscoli stabilizzatori della colonna.
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